martedì 4 agosto 2015

...un breve assaggio dal capitolo 15 del romanzo.

15) Italia – Germania : 3 – 1

 Palla al centro per Müller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finito! Campioni del mondo,  Campioni del mondo, Campioni del mondo!”.
La voce di Nando Martellini si libera dalle finestre aperte nella notte estiva, insieme al boato di migliaia di Genovesi: 11 luglio 1982, Italia campione del mondo per la terza volta nella storia. Da centinaia di tane gli insetti-tifosi sciamano nelle strade, un diluvio colorato e rumoroso che le inonda sino al mare: la risposta popolare all’edonismo reaganiano, la rivincita della sregolatezza italiana sugli yuppie e l’avvento della  tecnologia digitale.
-          Pane e circo, non cambia nulla: anche nel diciannovesimo secolo il popolo continua a venerare divinità di cartone. Senza capire che sono ben altri gli dei che decidono il suo destino.
Con tono ironico Perotti si rivolge al gemello nella vetrata del salotto, mentre osserva le luci della fiumana esultante.
-          La nazione,  un valore che trovano negli stadi ogni quattro anni e li unisce contro vecchi nemici di oltralpe e otre oceano.
-          Ma va bene così,  meglio avere pochi controllori che osservano chi controlla.
Afferra il telefono.
-          Ciao, sono Mario. Tutto bene, grazie.
-          Sai che del calcio giocato non mi interesso: pensa, ventidue folli che corrono dietro una palla e fanno esaltare migliaia di sfaccendati.
-          Il business è un’altra cosa, ti ho chiamato giusto a tal proposito. A che punto siamo?
-          Ti ho già detto che puoi muoverti tranquillo, fidati di me. Lo so che mancano ancora otto anni, ma i miei contatti mi hanno assicurato che si faranno in Italia.
-          Giusto, è quello il calcio che mi interessa. Sicuramente costruiranno stadi nuovi o sistemeranno i vecchi e ci saranno altri lavori e appalti: una vetrina per il paese e un affare per noi.
-          Mia madre? Cambierà idea, ne sono certo.
-           E’ sempre un piacere sentirti. Ti abbraccio.
Saluta l’amico e dal mobile-bar recupera il suo Rhum preferito; brinda alla salute del suo doppio nel vetro e si adagia in poltrona con gli occhi socchiusi.
La solitudine è solo una condizione mentale, pochi l’avevano capito: ci sono tanti modi per riempire i vuoti, ma il potere era senza dubbio il più esaltante.

In Piazza de Ferrari la folla gode di una totale catarsi sportiva: uomini e donne di ogni età abbracciano virtualmente i ventidue gladiatori che, per una notte, hanno restituito loro orgoglio e dignità. Entrambe si dissolveranno puntualmente al risveglio del giorno dopo, ma per questa notte è diverso.
-          Chissà se Luigi e la sua banda di tifosi sono in quel casino.
-          Di chi parli?
-          Scusami, pensavo a voce alta. Tutti quei numeri mi hanno stravolto, sarà il caldo.
-          Facciamo un tuffo nella fontana, dai.
L’invito lo tenta, la serata è calda e senza un alito d’aria. L’afa gli pesa sulle spalle, i pensieri sono umidi.
-          Sei una tipa strana, dovevo capirlo quando mi hai rovesciato addosso il caffè al bar  - Una punta di irritazione nella voce.
-          E tu sei palloso, non puoi pensare solo a studiare; poi abbiamo fatto pace, no?
-          Devo pensarci, la sparata di questa mattina mi ha fatto incazzare.
-          Certo sai come trattare le donne, non c’è che dire. - Tenta un approccio soft, una mediazione col suo fascino allegro.
-          Cosa dovrei dire? Il Professor Bonetti mi convoca una domenica mattina, in luglio, per dirmi che non posso più avere la tesi con lui.
-          Mi sembra tutto risolto alla fine.
-          Certo, grazie al tuo intervento da raccomandata. – Indice destro puntato al bel viso e sguardo teso.
-          Non sapevo che avesse già un impegno con te; e non ho chiesto io di essere raccomandata.
-          Tu o tuo padre, mi spieghi cosa cambia? Fatto sta che mi hai scavalcato e rischiavo di trovarmi senza una guida. – Tommaso è quasi in modalità ‘ira’, la spia dell’allarme sta lampeggiando.
-          Sei impossibile! Ho proposto io di portare avanti il progetto insieme e al Prof è andata bene così.
-          Grazie, peccato che l’idea sia mia e tu non ci azzecchi niente. Per giunta ho dovuto passare la domenica pomeriggio in biblioteca, con questo caldo asfissiante.
-          Mettimi alla prova, se dopo un mese non sarò all’altezza mi ritiro. E adesso andiamo a festeggiare con un bagno, in fondo siamo campioni del mondo!
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A settembre il resto...e i restanti 21 capitoli !

martedì 28 luglio 2015

Le storie di Marco

Leggere e scrivere vanno a braccetto, nei libri come nella vita: ascolti e osservi, prendi appunti e poi, magari dopo giorni, ti viene l'idea per una storia. Racconti o romanzi: i primi stanno alla notte di sesso come i secondi alla storia d'amore, con i suoi alti e bassi.  Comunque sia è una scintilla che hai colto e ti fa piacere condividere con altri: ho messo un link (in "blog e siti che seguo") a Storie di Marco, sito con le velleità di raccogliere miei racconti e, a breve, anteprime del romanzo in uscita a Settembre (Personaggi, stralci della storia).  Chi vuole può leggerli e lasciare, se gli va, commenti e critiche entrambi ben accetti!

lunedì 27 luglio 2015

Sua maestà Jeffery Deaver

Ci vorrebbe un blog dedicato interamente allo Scrittore targato USA (si ho usato la maiuscola), ma umilmente mi limiterò a scrivere poche inpressioni sul personaggio che amo di più: Lyncoln Rhyme, celebrato anche con un discreto film in cui veniva interepretato da Denzel washington.
Siamo oltre ad un semplice detective su sedia a rotelle, con lui assistiamo alla rivincita della mente e del cuore sulle apparenze, sull'involucro in base al quale, oggi, siamo giudicati in modo frettoloso. Preparato, efficiente, esigente con sè e i collaboratori. E combattuto. Tra il proseguire una vita a metà (meno, visto che è paralizzato dal collo in giù con sensibilità assente!) e scegliere l'eutanasia, abbandonando un involucro che lo tiene prigioniero.
Ma il richiamo della caccia è più forte di ogni catena e qualsiasi freno: la sfida che si basa sull'analisi oggettiva delle prove sulla scena del crime e permette di dare un volto a killer nell'ombra. Deaver è un maestro nel mostrare  New York in tutti i suoi quartieri e in ambienti variegati: si passa dal mondo deli manager ai terroristi, dagli ariani d'America ai chirurghi, dai traficanti di uomini alle stanze dei bottoni dell'esercito.
Ed è tutto ciò che spinge Rhyme a rimandare il momento con la morte: dalla sua casa a Manhattan, attrezzata come un vero e proprio laboratorio, in cui riceve investigatori e tecnici che collaborano con il suo genio.
Il ciclo di Deavre dedicato a Rhyme comprende undici romanzi e alcuni racconti: nei primi si dipana la vita del protagonista, affiancando collaboratori e la sua compagna, Amelia, un poliziotto che l'ha aiutato nel primo caso. In casa è tiranneggiato, a suo dire, dall'assistente Thom che si occupa di lui a 360 gradi e nasconde l'amato whisky: nell'escursus tornano alcuni dei criminali già affrontati, a rischio della stessa vita, in storie caratterizzate a meraviglia negli ambienti. Deaver ci offre mondi nuovi con documentazione egregia, spiega con dovizia senza scendere nel didascalico e Rhyme è una sua proiezione che afferra il lettore e lo porta sulla pista dei killer.
 

1) Il collezionista di ossa
3) La sedia vuota
4) La scimmia di pietra
5) L'uomo scomparso
6) La dodicesima carta
7) La luna fredda
8) La finestra rotta
9) Il filo che brucia
10) La stanza della morte
11) L’ombra del collezionista

Questi i titoli in sequenza con un uomo che dimostra, nelle singole storie e nell'arco degli undici romanzi, quanto siamo e quello che lasciamo: idee, cuore, grinta e voglia di fare, di lottare con ogni forza. Si tratti anche solo delle scariche elettriche e i processi chimici che generano  un'intuizione, un sentimento, un accesso di rabbia. Che portano un uomo inchiodato ad un letto fuori dalla sua stanza, fuori dal suo corpo.
 
 

giovedì 23 luglio 2015

Spiaggia e libro, una storia difficile

E' caldo, sei immobile sotto l'illusione di fresco che ti dà l'ombrellone e leggi il tuo ultimo libro (per me un thriller di Lansdale, con Hap e Leonard...).: tra un capitolo e l'altro esci dalla storia e guardi il mondo intorno a te. Bambini che giovcano, qualcuno che dorme, altri che fanno l'amore con il sole e tu che leggi: solo tu? Quasi, dispiace, ma è così: cuffie nelle orecchie, smartphone per condividere e postare il selfie di te che posti il selfie...poi vedi un muoversi di fogli. Colorati, grandi, con tante foto.
Ammettiamolo: libri e spiaggia. oggi, non vanno d'accordo. Sembra che possano in qualche modo distrarre dalla tintarella o farci sembrare "anomali":  sui lettini non si vede molto oltre qualche rivista e i periodici di enigmistica, con furitori di sesso ed età differenti. Occhieggia qualche tablet e, raro, un ebook reader, ma i libri paiono bestie rare in un'oasi protetta.
Lungi da me dare un'interpretazione della cosa o fare un'analisi sociologica: sei italiani su dieci non leggono libri, ma dieci italiani su dieci utilizzano, compulsivi, lo smartphone.
Abbiamo così bisogno di comunicare e condividere?
Non riusciamo ad ascoltare un poco?
Ascoltare e leggere, non sono così lontani...ma così difficili?

Crowdfunding letterario: dal lettore al libro?

Folla e finanziamento, per restare all'osso.
Il processo colelttivo che porta a finanziare, dal basso, un progetto: un'idea, proposta alla "folla" a cui si chiede di contribuire alla riuscita dell'idea stessa. La folla stessa fruirà poi del prodotto e quindi non si chiede solo un contributo economico, comunque su base volontaria e senza limiti: colui che mette l'idea per il prodotto accetta anche critiche e suggerimenti da chi diventerà fruitore del prodotto. Senza stravolgere il progetto in cui crede, ovvio, ma prendendo quello di buono che tra tante esperienze mettono a disposizione. I campi di interesse sono vari: politica e sociale, arte e progetti istituzionali. Il mezzo è il web.Tra gli ultimi nati il crowdfunding editoriale: amanti e sostenitori del libro possono incontrarsi e realiizare i loro progetti. Il lettore diventa attivo nella filiera editoriale e può dire la sua, non essere fruitore passivo: il progetto è passare da lettore passivo o consumatore a lettore attivo o sostenitore. Il primo legge il libro ed eventualmente lo consiglia ad altri, il secondo invece dialoga con l'autore o altri lettori e commenta il libro, spesso attraverso i Social Network. E' questa la scommessa: creare una community per raggiungere un vasto pubblico competente e appassionato . Ma come funziona? Selezione delle proposte adatte, innnazitutto, finanziare i libri, creare la community che sostenga il libro prima dell'uscita e promuoverlo, infine azione dei lettori attivi con consigli su aspetti tecnici e grafici.  Ovviamente resta l'aspetto della doppia selezione, team editoriale e community, che deciderà se il progetto proposto andrà avanti con la raccolta dei fondi. Il tutto potrà portare alla stampa del libro, con i fondi raccolti, o all'attenzione di Case Editrici cui è risparmiato parte del lavoro di selezione.
Oltre al libro la "folla" può essere coinvolta in progetti come apertura di caffè letterari, recupero di biblioteche o archivi storici, promozione di iniziative culturali.
Iniziative principali:
Bookabook: il team seleziona opere proposte ai lettori per la promozione ad amici e conoscenti, dopo un'offerta libera pari ad almeno 3 euro. I lettori leggono in anteprima parte del libro e, mano a mano che il finanziamento cresce, possono accedere ad altre parti della storia: se entro 30 giorni i lettori ricevono l'ebook completo e gagdet. Il meccanismo si basa sull'interesse del lettore a vedere la storia, che reputa interessante, finita.  http://bookabook.it/
Kickstarter: piattaforma che propone vari progetti, tra cui quello editoriale. https://www.kickstarter.com/learn?ref=it_hero
Upspringer: società con sede in USA, ma sito con contenuti in Italiano. Lo scrittore si iscrive e propone la sua campagna, Upspringer può approvare o meno e, in caso positivo, inizia la raccolta fondi.  http://upspringer.com/it/
Un' idea innovativa con i lettore al centro, attivamente,  con un minimo impegno economico e con il sostegno e la diffusione di qualcosa in cui crede.
 

martedì 21 luglio 2015

Satan circus: tra Genova e il sud...con una capatina nella new York di parecchi anni fa

Cosa unisce il brigantaggio di fine '800 nel Sud Italia, la New York dello stesso periodo e Genova...qualche anno dopo?
Un Commissario genovese e due emissari di un'agenzia americana, un brigante sanguinario contro cui i pur feroci soldati piemontesi del giovane Regno d'Italia nulla possono; la New York della gangs che lottano per il dominio locale sui quartieri della Manhattan meridionale. In ogni caso vicende condite di polvere, non solo da sparo, e sangue, uomini spietati e donne torbide: Giaccone narra la storia in tre piani temporali, uno per capitolo, che si alternano tra vecchio e nuovo continente sino alla convergenza a Genova e il suo porto.
Il ritmo vi inchioda alle pagine (l'ho letto in mezza nottata!) in cui le descrizioni dei luoghi fanno il paio con quelle dei personaggi. Il lettore 'vede' le via della metropoli americane, sente il sole e la polvere delle montagne meridionali, annusa gli odori e ascolta le grida del porto genovese. Entra nelle camere e si aggira nei boschi, viene sfiorato da pallottole e inseguito da imprecazioni o tagliagole: assite , in una folla delirante, ad uno spettacolo esoterico a Satan's Circus tra evocazioni, inceret, e sangue, vero.
Ritmo incalznate e personaggi duri, in un secolo che si chiude tra  due continenti e un uomo in caccia.

A viso coperto. Ultras e polizia

Un mix di mondi tando diversi...ma non così lontani. Le forze di polizia dedicate alla sicurezza negli stadi di calcio e l'universo degli ultras: senso di appartenenza, gerarchie, dovere e onore, nemici giurati.
L'analisi dell' autore, fatta da chi ha esperienza diretta dell'argomento, di un fenomenoattuale con radici antiche: le vicende di un poliziotto devoto al suo lavoro che rischia ogni domenica di cadere o veder i compagni feriti in una guerriglia di cui nessuna delle parti incausa ricordaormai le cause ancestrale, come in una antica faida. Tra sensi di colpa e drammi personali, violenza gratuita legittimata dalla divisa, superiori arroganti o troppo umani; le cariche e le bottigliate, l'adrenalina che gira e il tuo compagno accanto che ti copre mentre sei attaccato da un branco che non mostra il viso, coperto dal fazzoletto, ma morde e fugge. Allora fai corpo con chi non ti sta simpatico, ti da sicurezza la sua spala accanto alla tua e lo scudo alzato: per tornare a casa, dalla tua donna o dai tuoi fantasmi.
Di fronte altri uomini che attaccano per difesa, per tenere fede alla parola data e alla fiducia che altri hanno dato a te: l'amico caduto da vegliare in ospedale, sentirsi uomini tra altri uomini, gladiatore della strada. Contro il nemico comune, che ti spinge ad allearti anche con quelli che offendi quando il pallone gira in campo, che picchieresti: se non ci fossero gli altri, odiati in modo trasversale.
E anche tra loro il leader attuale e quello storico, ai margini di un mondo in cui non si riconosce più, il lupo pronto ad azzannare e li giovane, appena svezzato.
L'analisi di Gazzaniga, poliziotto che non fa vita di ufficio e profondo conoscitore del fenomeno ultras, non è di parte e si libera di capitolo in capitolo spingendo il lettore a divorarne uno dietro l'altro  proiettandolo nelle strade accanto allo stadio di Marassi, tra le grida e il fumo. striscioni strappati, coltelli e manganelli.
Strade in cui, comunque vada lo scontro, è sempre l'uomo a perdere.
Un Premio Calvino meritatissimo dal genovese Riccardo Gazzaniga, che ho il piacere di conoscere.